Fabbro
Secondo piano
L’artigianato del ferro battuto comprende tutta una serie di aspetti che vanno dalla fabbricazione dei semplici utensili da lavoro, fino alla produzione del ‘ferro artistico’, nato dal rapporto fra artigiano e artista che ebbe una fioritura assai ricca e precoce.
Una delle attività principali del fabbro, che si identificava spesso con altre figure caratteristiche, tipo il maniscalco o l’arrotino, era forgiare o riparare i numerosi attrezzi agricoli utilizzati nel podere come vanghe, zappe, falci, pennati, coltri, aratri ed erpici. È chiaro, quindi, che l’attività di questo artigiano, tramandata di padre in figlio per generazioni, seguiva i ritmi del lavoro contadino ed era parte integrante della vita comunitaria.
In una prima fase il ferro veniva posto sulla fucina accesa per poi passare sopra all’incudine, dove con mazze o martelli, si dava forma al materiale ancora incandescente. In un secondo momento, invece, si procedeva alla rifinitura dell’oggetto sul banco di lavoro.
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