Tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900, anche in Umbria come nel resto d’Italia riprendono i lavori artigianali che erano stati fiorenti nel Medioevo, tra cui il settore tessile ed il ricamo. Sorsero molte scuole, nate dall’iniziativa di donne delle classi sociali più elevate e più abbienti, le uniche in grado di potersi procurare i materiali e gli strumenti idonei all’esecuzione dei lavori. Nel 1910, a Gubbio, la marchesa Gemma Melchiorri Ranghiasci fondava una scuola di pizzo a tombolo aderendo in seguito alla cooperativa anonima “Industrie Femminili Italiane”.
Nello stesso periodo, la marchesa Benveduti-Massarelli apriva una scuola di cucito e ricamo per aiutare le ragazze che volevano imparare un mestiere, mentre in via Gabrielli venne aperta un’altra scuola-laboratorio di ricamo che lavorava per la ditta Riccioni di Firenze. Molti altri piccoli laboratori si trovavano presso ricamatrici esperte che lavoravano nelle loro case. Il lavoro veniva svolto principalmente con l’aiuto di un telaio di legno che poteva avere misure diverse. I tessuti usati erano la canapa, il lino e la seta soprattutto di colore bianco, come bianco era il ricamo realizzato per forniture da letto, tovaglie e corredi da sposa. Molte donne collaborarono al benessere delle loro famiglie grazie al lavoro del ricamo che avevano imparato nelle varie scuole.
Contatti
Museo Arti e Mestieri
Palazzo Beni
Gubbio - Via Cavour - Vedi Mappa
Gestore del Museo:
Land snc
via Appennino n.7
06024 - Gubbio (PG)
P.iva e C.F. 03616670547
info@muam.it
+39 393 0574248
+39 338 4584990
Calendario aperture
2023 - Università delle Arti e dei Mestieri - via Cavour 7 - 06024 Gubbio (PG) - Codice Fiscale: 92017440543