La lavorazione del gesso
Secondo piano
L’uso dello stucco come base o complemento di una decorazione architettonica ha origini antichissime. Tutta la storia dell’arte ne è attraversata e nel gusto barocco e rococò le possibilità fantastiche ed illusionistiche dello stucco trovano la massima applicazione, ma il suo utilizzo continua fino all’Art decò.
Come si presentava la bottega dello stuccatore? Immaginiamola coperta di polvere in ogni dove, dai banconi, agli scaffali, al pavimento, tanti mastelli pieni di gesso, recipienti di calce, di pomice. Matasse di canapa, mazzi di canniccia palustre e ferri per irrobustire le strutture. Poi file di barattoli di colore, terre, colle animali dall’odore acre, cere d’api…
E poi ancora spatole e cazzuole di ogni foggia e misura, raspe, stanghe di ferro, spazzole, sgorbie, martelli e scalpelli, legni e legnetti, seghe e chiodi, metri e compassi. Sugli scaffali erano conservati numerosi modelli e gli stampi in legno e gesso. Questi ultimi servivano a riprodurre decorazioni più complesse ed erano composti da più tasselli che, tramite “chiamate”, cioè piccoli incastri, si collocavano all’interno di una forma più grande detta “madreforma”. Le pareti erano interamente tappezzate di sagome in legno e in ferro, chiamate “dime” che servivano a riprodurre ogni tipologia di cornice e cornicione.
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Palazzo Beni
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